domenica 1 gennaio 2012

Il conte di Montecristo

Domenica è stata la volta de "Il conte di Montecristo" in scena al teatro Alfieri di Torino.
Ero molto curisoso di vederlo, un po' perchè ho partecipato alle audizioni, un po' per il futuro ad oggi un po' incerto di questo spettacolo, viste le notizie che girano in rete, e posso dire che quello che mi sono trovato davanti è stato uno spettacolo di ottima qualità.
Lo spettacolo mette in scena l'intricata storia del capitano Edmond Dantes che viene coinvolto in un complotto volto a liberarsi di lui per rubargli lavoro e fidanzata; dantes viene imprigionato e dichiarato morto, ma riesce a fuggire dalla prigione ed impossessarsi di un tesoro, nascosto nell'isola di Montecristo, con il quale si crea una falsa identità da nobile, e torna dai suoi nemici organizzando la sua vendetta.
La storia è piuttosto complicata, specie quando passano gli anni e cominciano ad entrare in scena tutti i figli dei personaggi iniziali, per cui all' inizio del secondo atto c'è un momento un po' faticoso, narrativamente parlando, che poi pian piano si chiarifica... bisogna considerare che lo spettacolo come struttura è quasi del tutto cantato e questo può non aiutare nei momenti dove la storia si intreccia e si infittisce.
Alla fine è però ammirevole essere riusciti a concentrare tutto il libro in due ore e mezzo di spettacolo, in maniera sensata e organizzata.
Le musiche di Francesco Marchetti hanno uno stile molto molto melodico, quasi operistico in alcuni momenti, per cui alternano momenti di musiche molto belle a qualche altro momento dove sono un po' più faticose (ma questo è pura questione di gusti) e sono orchestrate in maniera eccellente... chissà che bellezza sarebbe stata poterle sentire suonate dal vivo.
Altra nota positivissima sono gli interpreti. tutti. nessuno escluso. Bravo Steiner (anche un po' troppo aristocratico nelle movenze della prima parte, perfetto nella seconda), con una voce da paura, brava Chiara di Bari, e tutti gli altri che non citerò, ma sono stati veramente impeccabili, Ensemble compreso, che ha dato spessore ai momenti corali davvero belli e di impatto.
Le coreografie non erano proprio il massimo, movimenti di gruppo ben eseguiti, il gran valzer che ha sempre il suo buon impatto, ma complessivamente mi aspettavo che si sfruttassero maggiormente gli acrobati (visto che c'erano ed erano pure bravi) soprattuto nelle scene sulla nave, e non ho capito il senso di alcune prese appena accennate o di passi a due che comparivano dal nulla.... mah
I costumi erano curatissimi e la scenografia era interessante e funzionale, anche qui si utilizzavano molto i filmati digitali, sia sullo sfondo che su telo semitrasparente anteriormente alla scena... beh chi legge le mie recensioni sa che non è una soluzione che amo particolarmente e se posso accettarli sullo sfondo, perchè comunque possono rientrare nel disegno luci (molto buono tra l'altro), non mi piacciono quando vengono usati per cambiare le scene, o introdurre i momenti; non nego che la pioggia cadente di foglie sia stata una bella idea, però i filmati tolgono realismo alla scena, sembrano sottolineare la finzione. Ma questa è una mia modestissima opinione.
Complimenti vivissimi poi alla fonica, è stata una delle poche volte in cui si capiscono tutte le parole, e il mix voci-musica non è assolutamente a favore della seconda.
La regia di Gino Landi è efficace e funziona, anche se devo dire che si nota la "guida spirituale" di grandi spettacoli come i Miserabili o il Phantom, che a volte sfocia quasi nella "citazione registica" (il prologo ambientato anni dopo la storia ricorda un po' l'asta del phantom come idea, ad esempio, o il finale che mi ha ricordato un po' la struttura del finale dei miserabili, tra l'altro peccato aver sfuttato poco il coro finale, mi aspettavo una bella reprise potente e non un accordo) ma alla fine l'insieme funziona bene, quindi non c'è proprio da lamentarsi.
Mi è dispiaciuto molto che non ci fosse nè libretto di sala, nè book fotografico, nè cd in vendita; credo che oltre ad essere cose che gli spettatori comprano volentieri per ricordo, siano anche rientri economici, magari piccoli ma importanti, per la produzione; non avere merchandise mi sembra un'occasione sprecata.

Concludendo posso dire che il conte forse non è uno spettacolo facile e commerciale come altre cose che girano adesso in Italia (e che però spesso sono di qualità ben peggiore) ma è comunque un ottimo musical con tutti i requisiti, che meriterebbe di durare nel tempo e di essere visto dalle persone, tantopiù che il pubblico torinese si è mostrato piuttosto caloroso (a dimostrazione che se si dà al pubblico occasione di vedere belle cose, le apprezza anche se impegnative); possiamo solo sperare che si superino le varie difficoltà e che questa cosa accada. Con rispetto non solo per il pubblico ma anche per tecnici, artisti e tutti coloro che vi lavorano dentro.

Ecco il trailer dello spettacolo, scaricabile dal sito www.montecristomusical.com



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