domenica 1 gennaio 2012

West end ma non solo

Ciao a tutti, come promesso sono di nuovo a recensire, di ritorno da un weekend musicalmente riossigenante a londra, tra spettacoli in chiusura, grandi classici e novità…
Per prima cosa, visto che era in chiusura, sono tornato a vedere Avenue Q (di cui non starò a scrivere), spettacolo veramente entusiasmante, cast e orchestra favolosi, un vero peccato che chiuda, perché era uno show diverso dagli altri, ricco di ironia e genialità… chi se lo è perso ha tempo fino al 28 marzo!
Vi parlerò invece di Billy Elliot, spettacolo ormai ultra-rodato ma che non avevo ancora avuto il piacere di vedere, e di Spring Awakening, la novità del momento, la cui fama è assolutamente meritata.

Billy Elliot racconta la storia, piuttosto fedelmente al film, di un bambino figlio di minatori che scopre la passione per la danza e cerca di coltivarla nonostante l’incomprensione del mondo intorno a sé. Non sapevo bene cosa aspettarmi perché sebbene il film mi fosse piaciuto molto, il cd del musical non mi aveva fatto inizialmente impazzire; beh lo spettacolo è veramente bello, riesce a raccontare bene la sua storia, a passarne i sentimenti, le difficoltà, e le musiche sono perfette nel contesto dello spettacolo… ho dovuto davvero ricredermi!!!
La regia dello spettacolo gioca in maniera magistrale sull’intersezione degli eventi che succedono contemporaneamente, creando scene in cui i minatori scioperanti si picchiano con la polizia, mescolandosi con Billy e la classe di ballo che risultano essere geniali perché danno continuità alla storia mentre alimentano l’elemento musicale e coreografico. Parallelamente alla storia ci sono momenti di puro ballo di grande effetto e bravura come il tip tap di Billy e Micheal, o l’”angry dance” alla fine del primo atto, veramente stupenda, da brividi; non mancano infine i momenti emozionanti e commoventi, primo tra tutti la lettera della madre, che, seppur prevedibilmente, strappa le lacrime.
Il primo atto scorre veloce e travolgente; il secondo atto, dopo un inizio divertentissimo si muove un po’ più lento per qualche scena, fino ad arrivare all’audizione alla Royal Ballet, momento di picco.
L’unico problema di questo spettacolo è quello linguistico: il dialetto del nord Inghilterra non aiuta granchè la comprensione (alcune parole ed espressioni hanno la traduzione sul program, tanto sono incomprensibili) per cui la storia si segue abbastanza bene, ma molte battute vanno un po’ perse…
Uno spettacolo complessivamente davvero bello, che mi ha coinvolto oltre le aspettative, credo che lo rivedrò al più presto (magari dopo aver letto il libretto)!







Veniamo agli interpreti, cominciando da Billy: il 13enne Fox Jackson-Keen ha dato prova di grande bravura, lascia senza parole come ragazzini così giovani possano dare prova di tale capacità e realismo! Convincente, commovente, tecnicamente pulito, sempre naturale, bravissimo davvero; la piccola Debbie-Megan Jossa, brava per quanto il suo personaggio non spicchi granchè nello spettacolo; il mostruosamente bravo Micheal-George Maycock, che ha soli UNDICI ANNI, e interpreta magistralemente un ruolo anche difficile, che deve coinvolgere in alcuni momenti, far ridere in molti altri, ballare meravigliosamente quasi sempre! Il numero di tip tap di Billy e Micheal è un momento da standing ovation.
Bravi tutti gli altri interpreti,con particolari note di merito per l’insegnante Kate Graham e  la nonna Ann Emery, energica e divertente.
Una nota particolare: lo spettacolo è iniziato con Joe Caffrey nel ruolo del padre e poi a metà del primo atto durante un cambio scena un assistente di palco esce in scena e annuncia la sostituzione per indispozione con David Bardsley… senza fermare lo spettacolo per un secondo!

Concludo con il video di Electricity, la scena dell’audizione, momento toccante e di grande bravura… grazie a chi mi ha consigliato questo spettacolo!









Ma veniamo all’altra grande scoperta di questo weekend, Spring Awakening.
Questo spettacolo è stato definito da qualcuno “il nuovo Rent” e mi ero sempre chiesto quel fosse il motivo. Gli stili musicali, seppur rockeggianti in alcuni momenti, sono piuttosto diversi, per cui il punto in comune poteva forse essere la storia: come Rent anche SA nasce come spettacolo off e poi viene promosso a Broadway dopo l’enorme successo di pubblico fino a vincere la bellezza di 8 Tony award, tra cui miglior musical. Ma adesso so che c’è un’altra cosa in comune con Rent: l’atmosfera. La storia è diversa, l’ambientazione è diversa ma l’atmosfera mi ha ricordato tantissimo le sensazioni di quando ho visto Rent a Broadway; sarà la scenografia essenziale, saranno alcune sedie per gli spettatori in mezzo al palco fatto sta che come Rent non ti sembra di andare a teatro a vedere uno spettacolo, ma di essere in un posto amicale e accogliente dove alcuni tuoi amici ti racconteranno una storia, è tutto intimo, è tutto vissuto.
La storia ambientata nella Germania di fine ‘800 racconta l’adolescenza di un gruppo di ragazzi che scoprono sé stessi, la loro sessualità, il loro rapporto con gli adulti e mette in luce tutte i limiti e le controversie dei metodi educativi del tempo, dell’irriducibile omertà e perbenismo che mascherano le violenze e rubano  l’innocenza e la libertà dei più deboli. E alla fine arriva l’estate, e chi è riuscito a superare tutto questo si ritrova cresciuto e cambiato.
A leggere quanto ho appena scritto sembra uno spettacolo pesante, ma la cosa meravigliosa è che non lo è affatto: tutte le vicende sono affrontate con intelligenza, ironia e leggerenza, seppure nella loro profondità, per cui tutto lo spettacolo si vive benissimo, si ride anche spesso e nel frattempo però si pensa.
Bellissimo.
La struttura dello spettacolo stacca le canzoni dalla narrazione, esse diventanao un po’ i pensieri dei personaggi alla luce degli eventi che vengono invece narrati, e questo funziona molto, per cui non stupitevi se ad un certo punto uno scolaretto tedesco di fine 800 tira fuori un gelato della tasca e si muove come un cantante rock
Il disegno luci è curatissimo e ritmato e aiuta bene i passaggi tra narrazione e canzoni e la scena, scarna e concettuale, ha tutta una serie di accorgimenti che rendono alcuni momenti quasi cinematografici, come il pannello che solleva i protagonisti alla fine del primo atto, o la sedia sospesa attaccata al muro che crea quasi una fade tra due inquadrature, quando Melchior è in riformatorio e Wendla  consegna la sua lettera ai genitori.
Vi sono alcune trovate a mio avviso interessantissime, per esempio il fatto che ci siano due soli attori adulti, uomo e donna, che interpretano “l’adulto” per cui sono sia i professori, sia che le madri e padri di tutti, che il prete etc, quasi a voler generalizzare il ruolo dell’adulto e volerlo staccare ancora di più dalle molteplici sfaccettature dei ragazzi. I due attori, Sian Thomas e Richard Cordery, sono stati bravissimi a farci percepire tutti i passaggi dei loro ruoli.
Le musiche e le coreografie, suonate da band su palco, alternano momento molto rock travolgenti (dopo totally fucked non si smetteva di applaudire, non ripartivano più) ballati con scatenata energia, a momenti soft più riflessivi (come il bellissimo I believe).
Gli interpreti sono stati eccezionali, quasi tutti al loro debutto tatrale,sono pieni di energia ma anche di pathos e riescono a trasmettere l’intensità con cui vivono la storia; in particolar modo Melchior-Aneurin Barnard offre una veridicità notevole in tutti i momenti, riesce a passare bene lo sviluppo del suo personaggio, ed regala grande prova drammatica nel finale così come Moritz-Iwan Rheon fa arrivare benissimo i dubbi che affliggono Moritz e il percorso del suo personaggio (sebbene vocalmente non sia sempre stato proprio perfetto). Molto brava anche Wendla-Charlotte Wakefield, voce pulita e sicura nel personaggio.

Spring Awakening è uno spettacolo difficile sotto alcuni punti, ma è veramente straordinario, la verà novità nel panorama musical,ed è la dimostrazione (per chi dice in Italia non ci sono soldi) che anche con budget ridotto si può metter su uno spettacolo incredibile; Infatti anche a londra, dopo un mese di repliche off ad Hammersmith, dal 14 marzo Passerà al West End.
Non perdetevelo.


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